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Gli “incidenti” automobolistici e le quote

Come incidenti e imprevisti possono “sballare” i criteri di un pronostico automobilistico

La sequela incredibile di esplosioni di pneumatici andata in scena domenica scorsa durante il Gran Premio di Silverstone ha rappresentato la dimostrazione più evidente di come imprevisti e incidenti siano in grado di sovvertire completamente i pronostici, mutando i criteri fondamentali di scommesse e puntate. Basti pensare al caso di Lewis Hamilton, partito dalla pole position con i favori di tutti gli addetti ai lavori e poi costretto al ritiro a causa del flop improvviso delle gomme: ma lo stesso Vettel ha stupito tutti, suo malgrado, a causa del guasto che l’ha bloccato prima della conclusione, e che ha permesso a Fernando Alonso di guadagnare punti su di lui.

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Si può tranquillamente sostenere che la gara più esemplificativa, in questo senso, è il Gran Premio di Montecarlo, che anche nell’ultima edizione, andata in scena poche settimane fa, ha regalato imprevisti e incidenti: spettacolari per il pubblico sugli spalti e per i telespettatori, un po’ meno per i piloti coinvolti. Basti pensare a Charles Pic, pilota della Caterham, costretto a ritirarsi dopo un principio di incendio che ha coinvolto la sua vettura.

Insomma, per quanto lo studio delle qualifiche e dei tempi registrati in prova, ma anche dei risultati ottenuti dai singoli piloti nei precedenti Gran Premi, possa costituire uno strumento utile per effettuare pronostici per quanto possibile vincenti, resta il fatto che l’imprevisto è sempre in agguato, sia sotto forma di guasto meccanico, sia sotto forma di incidente. Per informazioni, chiedete ad Alonso: se l’anno scorso non fosse stato costretto a ritirarsi diverse volte a causa di incidenti al via, probabilmente il campione di Formula 1 del 2012 sarebbe stato lui. D’altra parte, se non ci fossero tutti questi episodi imponderabili, quale sarebbe il gusto di scommettere?

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